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In viaggio nel Canavese fra vigneti di Erbaluce

Cari Bogianen,

laboratorio di guido castagna

In Piemonte sono numerosi i vini celebri e bevuti in tutto il mondo, ma esiste un territorio, storicamente legato alla coltivazione della vite, dove si producono eccellenze dell’enologia. Il nostro viaggio ci porta nel Canavese, un territorio ancora tutto da scoprire ed ammirare.

Poco a nord di Torino, in direzione della Valle d’Aosta, si apre una terra ricca di storia e affascinanti scorci naturali. E’ qui che si possono organizzare itinerari fra castelli, borghi, laghi e colline. E, soprattutto, degustare gli ottimi vini che qui nascono.

Il Canavese è una terra di passaggio: anticamente abitata dalla popolazione celtica dei salassi, fu successivamente conquistata dai romani. In epoca medievale era perennemente attraversata dai numerosi pellegrini e viaggiatori che percorrevano una delle varianti della Via Francigena. Sono molte le testimonianze di queste remote origini tutte da scoprire.

Nella gita di un giorno si può, ad esempio, iniziare con la visita del Castello di Aglié, una delle celebri residenze di Casa Savoia, Patrimonio dell’Umanità, per scoprire i luoghi di loisir della nobile dinastia a pochi chilometri dall’affascinante città di Ivrea.

Proprio nel centro storico di questa città può proseguire l’escursione per ripercorrere la storia romana e medievale della zona fino a ritrovare le tracce dell’industrializzazione visionaria di Olivetti. L’anfiteatro romano di Eporedia, antico nome della città, ci ricorda l’importanza della colonia in epoca classica. Il castello dalle Torri Rosse, come fu soprannominato da Giosuè Carducci, domina il centro storico, ma, purtroppo, non è al momento visitabile. Fu costruito nel XIV secolo per volere di Amedeo IV di Savoia, soprannominato il Conte Verde per il colore delle insegne che usava durante i tornei.

Poco distante dal centro, merita una visita la Cappella di San Bernardino con il suo ciclo affrescato di fine Quattrocento dipinto da Giovanni Martino Spanzotti, uno dei capolavori dell’arte piemontese.

Per concedersi una dolce pausa vi consigliamo di assaggiare la celebre Torta 900 della pasticceria Balla, deliziosa specialità al cioccolato dalla ricetta segreta. La visita può proseguire lungo il percorso museale a cielo aperto per scoprire le architetture olivettiane e conoscere le vicende industriali dell’Ivrea moderna.

Tutto il territorio del Canavese è dominato dalla scenografica mole dell’anfiteatro della collina morenica di Ivrea, sovrastata dallo spettacolo delle Alpi e affiancata dai placidi laghi di Viverone e Candia circondati da vigneti. Il consiglio è di percorrere i sentieri tra i filari lungo le tracce della Via Francigena per poi concedervi una rilassante pausa sulle rive dei laghi o in uno dei numerosi ristoranti e agriturismi.

Il nostro viaggio in questa terra disseminata di vitigni unici non può che terminare nella cittadina di Caluso dove ha sede l’Enoteca Regionale dei Vini della Provincia di Torino. Qui, tra i vari vini del territorio, si può degustare l’ Erbaluce di Caluso, il più caratteristico vino bianco del Canavese.

A due passi dal centro storico ha sede la Cooperativa Produttori di Erbaluce di Caluso con il suo punto vendita, doveconferiscono ben 170 viticoltori della zona. La cantina della Cooperativa riceve il titolo di Maestro del Gusto fin da quando, nel 2002, è stato istituito questo riconoscimento dalla Camera di Commercio di Torino e Slow Food per tutelare e promuovere il meglio della produzione agroalimentare di Torino e del suo territorio.

 

Abbiamo visitato la Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso con Nimium Production per il progetto Le Mani dei Maestri dei Maestri del Gusto di Torino e provincia della Camera di Commercio di Torino.

Qui potrete leggere tutto l'articolo scritto da Nimium Production:

Questo è il video realizzato da Nimium Production:

 

Nimium Production

Twitter: nimiumone

Cooperativa Produttori Erbaluce di Caluso

Progetto Maestri del Gusto e Le Mani dei Maestri

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